venerdì 14 settembre 2007

Pittura americana (La)

Testi di Francesca Castria Marchetti

La pittura americana fino dalle origini è caratterizzata dall'attraversamento di una problematica sociale legata all'attualità. La nuova nazione, formatasi in seguito al processo di espansione verso l'Ovest, avviatosi con la guerra di Indipendenza (1776), costruisce la propria identità creando una mitologia intorno a quegli eventi e a quei personaggi che ne appaiono i più autentici interpreti: gente comune che ha creato l'America. È proprio qui, nell'esaltazione del quotidiano, nella cronaca della vita di frontiera, che si racchiude l'identità americana. Protagonista comprimaria è la natura, con le immense foreste e le sconfinate praterie, una natura selvaggia, incontaminata, fertilissima e solenne. Se nell'ultimo scorcio dell'Ottocento l'ascendenza dell'impressionismo francese è decisiva nella scelta di soggetti intimistici e nell'avversione per il grandioso, all'inizio del XX secolo gli artisti raccolti intorno a Robert Henri introducono nello scenario della pittura americana una nuova vitalità espressiva, reclamando un rinnovamento dei soggetti, meno colti e più popolari, tuttavia dal punto di vista stilistico restano ancorati alla pittura della generazione precedente. A questa prima ondata di modernismo segue un ripiegamento verso forme di rinnovato realismo: dall'American Scene al Regionalismo, al Realismo sociale. Il clamoroso crollo di Wall Street e la conseguente Depressione del 1929 segnano l'inizio di un periodo di crisi fronteggiata con successo dal New Deal del presidente Roosevelt il quale vara importanti iniziative governative, come il Federai Art Project. Parallelamente Stieglitz elabora un compromesso fra astrazione e realismo, dando vita al movimento precisionista. Da qui prende avvio la seconda ondata di modernisti i quali sono ora pronti ad accettare l'astrazione pura e capaci di assimilarne le teorie formali. Il senso delle dimensioni e della grandezza suggerito dalla vastità del continente e presente nella pittura di paesaggio di pieno Ottocento, ha la sua naturale continuazione in buona parte dell'arte contemporanea, specialmente nelle tele volutamente smisurate dell'Espressionismo astratto e della Pop Art. Di fatto la produzione figurativa americana, considerata dagli stessi intellettuali americani con affettuosa sufficienza, ha subito un lungo e ingiusto oscuramento e solo recentemente, a partire cioè dai primi anni Sessanta del XX secolo, si registra una decisiva inversione di tendenza. Studi scientifici e numerose mostre monografiche e tematiche fanno luce su un ricchissimo patrimonio di opere, determinando un autentico ribaltamento dell'interesse della critica e del mercato verso una produzione artistica che attualmente svolge senz'altro una funzione trainante.Dai maestri dell'epoca dell'Indipendenza fino alle tendenze degli ultimi anni si dipana una storia sorprendente, ricca di immagini meravigliose e per lo più sconosciute al pubblico europeo: La maniera classica e monumentale dei primi maestri, le meraviglie incomparabili dei paesaggi ottocenteschi, il gruppo prestigioso degli "impressionisti americani", la nascita di una pittura della realtà (ben prima dello sviluppo del cinema): nel suo primo secolo di vita, la pittura americana prepara la strada alla grandiosa e serrata serie dei movimenti e dei protagonisti del Novecento, durante il quale New York si avvia a diventare la capitale mondiale delle espressioni artistiche.
Uno dopo l'altro si susseguono i capitoli entusiasmanti del gruppo degli "Otto", del realismo di Hopper, dell'espressionismo astratto di Pollock, delle ricerche sul colore e sui materiali durante gli anni cinquanta, dell'esplosione della Pop Art, dei graffiti metropolitani, fino a comporre un panorama di straordinaria libertà e di centrale importanza per l'arte e la cultura del nostro tempo.Dall'anticipazione:
L'Indipendenza politica conquistata dagli Stati Uniti d'America nel 1776 corrisponde anche all'avvio di un'autonoma, ricchissima storia artistica. In oltre due secoli, la pittura americana ha sviluppato una serie di manifestazioni straordinarie, dimostrandosi una delle più vitali scuole del mondo, sia per il dialogo con altri centri artistici (come Londra e Parigi), sia per l'autonoma creatività dei maestri. In Europa c'è una conoscenza solo parziale dell'arte americana, per lo più concentrata su alcuni movimenti del XX secolo come il Realismo di Hopper, l'Espressionismo Astratto di Pollock, la Pop-Art. Questo straordinario volume, con oltre 400 riproduzioni di opere di circa 80 pittori, presenta l'intero arco di sviluppo della pittura americana, dall'epoca dell'Indipendenza fino alle più recenti espressioni del Graffitismo metropolitano. Un itinerario ricco di sorprese, in cui dipinti celebri si alternano a maestri e capolavori meno noti, sullo sfondo dei cambiamenti epocali di una nazione in tumultuosa crescita sociale, demografica, urbanistica, economica.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Nice